« Fermatasi
presso il divano di lui, disse in cuor suo: «Signore, Dio d'ogni
potenza, guarda propizio in quest'ora all'opera delle mie mani per
l'esaltazione di Gerusalemme. È venuto il momento di pensare alla tua
eredità e di far riuscire il mio piano per la rovina dei nemici che sono
insorti contro di noi». Avvicinatasi alla colonna del letto che era
dalla parte del capo di Oloferne, ne staccò la scimitarra di lui; poi,
accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse:
«Dammi forza, Signore Dio d'Israele, in questo momento». E con tutta la
forza di cui era capace lo colpì due volte al collo e gli staccò la
testa. Ne fece rotolare il corpo giù dal giaciglio e strappò via le
cortine dai sostegni. Poco dopo uscì e consegnò la testa di Oloferne
alla sua ancella, la quale la mise nella bisaccia dei viveri e uscirono
tutt'e due, secondo il loro uso, per la preghiera; attraversarono il
campo, fecero un giro nella valle, poi salirono sul monte verso Betulia
e giunsero alle porte della città. »
[Libro di Giuditta 13, 4-10] Libro |